Ho scoperto Claudia Grande assolutamente per caso.
Un giorno è comparso un link a un suo racconto che mi ha divertito molto, le ho scritto per complimentarmi e da lì ci siamo conosciuti.
Poco dopo è uscito il suo "Bim Bum Bam Ketamina".
Ho amato il libro perchè Claudia sguazza in un immaginario contemporaneo e conturbante, i suoi personaggi sono fuori dall’ordinario, ma veri come solo le follie del reale sanno esserlo.
E poi, scrive dannatamente bene!

Nel ritmo, nelle iperboli, nella violenza e nelle situazioni assurde ho visto echi di Palahniuk, di Easton Ellis, del primo Ammaniti e di tanti autori che hanno raccontato il grottesco della vita con il linguaggio del vero orrore, delle potenziali bestie che ci portiamo dentro.
Leggendo Claudia ho sempre l’impressione che, per quante cose strane possa avermi raccontato fino a quel momento, ci sia sempre una BOMBA di ulteriore follia pronta a esplodere e stravolgere tutte le carte.
È questo che ti tiene incollato alle pagine e scatena la fantasia, mentre il libro corre a perdifiato.
Ecco perchè la parola chiave che associo alla scrittrice Claudia Grande è -ESPLOSIVA-.
Lei mette su carta tutte le idiozie televisive, le scemenze social, le patologie ossessive che popolano il nostro mondo, e le fa a pezzi, le frulla e le rimescola per rimettercele sotto il naso in un deformato specchio di quello che consumiamo.
Prende Barbie, Amadeus, la tv, le influencer, il lavoro precario, il Big Mac, 'na motosega, le paranoie, le pillole, ficca tutto in un sacco, ci butta una bomba dentro e poi sta a guardare quelle schegge impazzite dopo la deflagrazione!
Ecco la mia idea di Bim Bum Bam Ketamina.
Tutto questo pippone per dire che alla fine DOVEVO farle un ritratto che mi restituisse quella sensazione, che mi raccontasse “lei” in quel suo immaginario mondo giocoso, esagerato e pazzo che mi è piaciuto leggere, e in cui volevo visivamente tuffarmi.
Volevo che la fotografia raccontasse Claudia e il suo mondo pop, sporco, rosa, frenetico, chiassoso ed esplosivo.
E lei ha accettato.
E ci siamo divertiti molto.

Abbiamo quindi creato delle scenografie ad hoc che abbiamo poi implementato col CGI, creando sfondi e props in Blender e editando il tutto in Photoshop.
Un ringraziamento particolare va agli assistenti migliori del quartiere, Ruben Guastella e Fabio Ghion :)
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